giovedì 27 marzo 2014

Italia, Paese bello ma incomprensibile ai tedeschi

Matteo Renzi e Angela Merkel


Ogni volta che la cancelleria Merkel incontra un nuovo Presidente del consiglio italiano sembra che il nostro Paese debba superare un esame senza aver imparato la lezione. Ma come ci vedono davvero gli abitanti della Germania? Abbiamo chiesto un parere alla redazione di Neue Stadt


di Clemens Behr
fonte: Neue Stadt
Quando Mario Monti ed Enrico Letta erano presidenti del Consiglio, i tedeschi li stimavano abbastanza. Sembravano competenti e capaci e al di sopra della solita cerchia dei politici e partiti italiani che fuori dal contesto italico sembrano una giungla impenetrabile. Ma dopo Berlusconi, probabilmente, qualsiasi altro nuovo premier avrebbe suscitato speranze per il Paese che resta il luogo più apprezzato per le vacanze dopo la Spagna. Per noi tedeschi rimarrà sempre un mistero il ripetuto successo elettorale del Cavaliere anche perché abbiamo conosciuto molti italiani che si vergognavano apertamente di avere una tale rappresentanza politica.
La prima reazione dopo l´ultimo ed ennesimo cambio di governo, ha sorpreso la Germania: perché mai Renzi dovrebbe riuscire a cambiare rotta se Monti e Letta non ci sono riusciti?
L´Italia, nella nostra abituale visione, era considerata, anni addietro, una nazione moderna ed economicamente promettente, nonostante le grande differenze fra nord e sud, con notevoli progressi in tecnologie avanzate, una gioventù che accedeva a buoni livelli formativi e segni evidenti di lotta contro corruzione e nepotismo. L’avvento di Berlusconi e dei suoi governi ha prodotto un forte cambiamento di immagine. È tornata l´impressione di un approccio alla “dolce vita” che non deve costare troppa fatica per cui quando la situazione economica entra in crisi, sembra che gli italiani trovino velocemente i colpevoli all´ estero, brontolano contro Berlino e Bruxelles senza prendere in esame la responsabilità degli errori “fatti in casa”.  Veniva più in luce la tendenza di molti italiani nel considerare lo Stato come una mucca che ognuno può mungere all’infinito con il risultato che quando diventa evidente il danno del bene pubblico, gli stessi, che ne hanno approfittato, si mostrano sorpresi e recitano la parte delle colombe innocenti.
E' apparso, in questi anni, davvero inconcepibile il comportamento di tanti politici italiani che, mentre il Paese lamentava da anni una difficile situazione economica, non hanno trovato il modo di collaborare oltregli steccati dei propri partiti preferendo invece il farsi la guerra su questioni di poco conto.
E adesso come si fa a credere che con Renzi l´Italia cambierà da un giorno all´altro? “ll capo di governo fra superuomo e incantatore” – questo il sottotitolo di un articolo del settimanale di economia “Wirtschaftswoche” scritto dopo la sua recente visita in Germania, mostra l´incertezza nel giudizio estero sulla persona del nuovo premier. In sostanza ci si chiede: ha veramente delle grandi capacità oppure è un grande fanfarone?  Per alcuni mezzi di stampa, il giovane leader italiano avrebbe incontrato la Merkel per ottenere “la licenza di fare debiti“ come scrive, con l’abituale tono critico, il rinomato settimanale “Der Spiegel”. E la Merkel non avrebbe osato contraddire il  programma di riforma presentato da Renzi per non alimentare la crescita dei partiti euroscettici prima delle elezioni del Parlamento europeo.
Esistono, tuttavia, anche voci ottimiste che sottolineano come il  nuovo presidente del Consiglio sia la persona più capace di promuovere quelle riforme strutturali necessarie e che i suoi predecessori hanno omesso da trent´ anni a questa parte. “Il suo programma sembra convincente per la Merkel”, scrive il quotidiano “Die Welt” tanto che la Cancelliera avrebbe augurato “una mano felice e tanta forza”.
C’è da dire che ha lasciato un retrogusto amaro il modo in cui Renzi ha conquistato la Presidenza del consiglio, con il veloce allontanamento del suo predecessore. Ciò nonostante, il nuovo premier è riuscito a convincere i tedeschi perchè ha idee valide e vuol fare tutta la propria parte nel guidare l´Italia, come una grande nave incidentata, verso acque più sicure. Resta il dubbio sul fatto che l’attuale contesto politico italiano gli consenta di operare, fino in fondo, i necessari cambiamenti di cui il Paese ha urgente bisogno
Da Città Nuova

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