martedì 4 marzo 2014

Basta incantatori di serpenti

di Claudio Romiti
04 marzo 2014EDITORIALI
 
Come ho già avuto modo di scrivere su queste pagine, le chiacchiere che stanno accompagnando il Governo Renzi, comprese quelle copiose dello stesso premier, lasciano il tempo che trovano. Ciò che a mio avviso conta è la direzione concreta in cui l’Esecutivo dei rottamatori vorrà andare. Direzione la quale, per come stanno andando le cose in questo disgraziato Paese da alcuni decenni, dovrebbe portare ad una graduale e ragionevole riduzione del peso dello Stato, onde attenuare l’insostenibile tassazione che sta letteralmente strangolando il sistema. Qualunque scelta diversa, eventualmente ammantata dall’ammiccante loquela dell’ennesimo incantatore di serpenti, non potrebbe che avere effetti disastrosi.
Dunque, partendo da un tale presupposto, mi sembra evidente che all’Italia non servono piani quinquennali per ricostruire attraverso atti deliberati della sfera politico-burocratica il Paradiso perduto. Niente di tutto questo. L’Italia avrebbe bisogno di una linea di Governo responsabile in grado, in tempi accettabili, di far compiere alla mano pubblica quei due famosi passi indietro di cui si parla da oltre un ventennio. Per questo motivo l’idea di aumentare il livello dei sussidi pubblici, che il Premier Renzi ha annunciato con il suo tanto decantato “Jobs Act”, mi sembra che vada nella direzione sbagliata. E ciò, unito a tutta una serie di nuove spese sempre annunciate dal giovane Presidente del Consiglio, rischia di produrre un’ulteriore accelerazione nelle dinamiche che stanno distruggendo il sistema economico.
Un sistema economico avvitato il quale non è più in grado da tempo di sostenere la linea dei pasti gratis che un po’ tutti i Governi hanno seguito fin qui, fidando sulla copertura infinita di nuovi prestiti e altre tasse. E se Renzi pensa di rinverdire i fasti di questa fallimentare politica faccia pure; ma sappia che un’economia la quale ha perso in pochi anni 10 punti di Pil, con scarse prospettive di ripresa, non può essere rilanciata caricando sulle sue spalle altri battaglioni di assistiti. Il coccio rotto di uno Stato burocratico e assistenziale non si riattacca dilatandone ulteriormente i confini e le competenze, caro Matteo Renzi.
Fonte: L'Opinione

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