In pratica, il prossimo 28 aprile la Corte Suprema americana dovrà decidere se il 14.mo emendamento della Costituzione – quello che protegge la parità di ciascun individuo davanti alla legge – preveda anche che ogni Stato debba fornire una licenza matrimoniale alle coppie omosessuali che la richiedano, e se lo stesso emendamento imponga ad uno Stato di riconoscere un’unione gay la cui licenza sia stata concessa altrove. Di qui, l’esortazione della Chiesa statunitense ai fedeli affinché partecipino numerosi alla Marcia, esprimendo così “il proprio sostegno al matrimonio tradizionale”.
Costruire cultura della famiglia, anche per tutelare i bambini
Non solo: il corteo sarà anche “un’importante testimonianza di un movimento dedicato alla costruzione di una cultura del matrimonio e della famiglia” e servirà a dimostrare “l’impegno della Chiesa nella difesa del benessere dei bambini”. In quest’ottica, i presuli statunitensi mettono a disposizione, sul loro sito web, al link www.usccb.org/pray, un ampio materiale per pregare in favore della vita, del matrimonio e della libertà religiosa.
Card. O’Malley: contribuire al bene della società
Anche il card. Seán O'Malley, presidente della Commissione episcopale per le Attività in favore della vita, sostiene l’iniziativa: “È una grande benedizione – scrive in un messaggio – esseri uniti in preghiera con migliaia di cattolici di tutto il Paese. L’invito a pregare, infatti, è un richiamo, per tutti noi, a crescere nella fede e nell’amore, in difesa della vita, del matrimonio e della libertà religiosa”, perché “ognuno di noi può fare la differenza per il bene della Chiesa e della società”. (I.P.)
da | Radio Vaticana
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