lunedì 18 maggio 2015

Celebrazioni in tutto il mondo per i 750 anni dalla nascita di Dante


 
Mostre, convegni, concerti e spettacoli di danza, lectio magistralis e perfino una summer school: sono questi gli ingredienti che comporranno le celebrazioni per il 750.mo anniversario della nascita di Dante Alighieri, avvenuta a Firenze tra il 22 maggio e il 13 giugno 1265. Un programma denso con 187 eventi in Italia e 173 all’estero che vedono al centro soprattutto Firenze, Roma, Ravenna e Verona. Il 14 maggio scorso nel capoluogo toscano si è svolta una rievocazione storica con la grande sfilata dei gonfaloni. Tanti anche i protagonisti della scena culturale internazionale che si cimenteranno nella lettura dantesca della Divina Commedia.

 Cecilia Seppia:


“Gli angeli nel cielo parlano italiano", diceva Thomas Mann, e se questa nostra è la lingua più bella, la quarta più studiata nel mondo nelle università e nelle accademie, per gran parte si deve a lui. Durante di Alighiero degli Alighieri, il poeta talmente noto da essere conosciuto con il solo nome di Dante. Nasce a Firenze nel 1265,  tra l’ultima decade di maggio e la prima di giugno da famiglia nobile, frequenta gli ambienti letterari più importanti del tempo, si forma alla scuola “cortese” del Dolce Stil Novo avendo come amici e maestri Guido Cavalcanti, Lapo Gianni, Cino da Pistoia. Guelfo, di parte bianca, nel 1300 viene eletto priore del capoluogo toscano: si batte per la libertà e il suo ardore politico diventa un tratto distintivo del carattere, affiora dalla carta il suo sapersi coinvolgere nell’avvenire sociale di una città straziata da diverse fazioni, così come la fede cattolica, nonostante i contrasti sulla visione politica del tempo; fede totale e senza il minimo dubbio fondata sul Vangelo, a tal punto da meritarsi un’Enciclica commemorativa di Benedetto XV. 
Ancora, nel suo genio poetico, c’è l’amore per Beatrice: prima terreno, umano, poi talmente puro da essere eguagliato a Dio. Lei che saluta, ed ogni lingua “divien tremando muta” mentre gli occhi che le sono intorno “non l’ardiscon di guardare”. Infine la sintassi, tutta sostantivo e verbo, priva di compiacenze eppure perfettamente rispondente al "bello stile". Nelle sue opere si percepisce ogni lato, ogni sfumatura, soprattutto la schiettezza e la sincerità dell’ispirazione: un cuore puro e nuovo e quella fervida immaginazione che lo tiene alto da terra e vagabondo nel regno dell’aldilà. Regno che egli descrive nella sua Divina Commedia: apoteosi della poesia, ma coi personaggi che si staccano dal foglio per venirci incontro e con la trama unica e drammatica del viaggio, paradigma di ogni autentico tragitto dell’umanità. 
A 750 anni dalla nascita del Sommo Poeta si ricordano però tutte le sue opere, dalla "Vita Nova" al "Convivio", fino al" De Vulgari Eloquentia", dal "De Monarchia" alle "Rime": la grande bellezza di parole a cui il tempo invece di oblio regala gloria, facendoci riappropriare ogni volta dell’identità culturale italiana. “Diamo onore a Dante - ha detto di recente Papa Francesco, definendolo “poeta di speranza” - arricchiamoci della sua esperienza per attraversare le tante selve oscure ancora disseminate nella nostra terra e compiere felicemente il nostro pellegrinaggio nella storia”.
Ma quanto conosce oggi la gente Dante Alighieri?

Ascoltiamo alcuni commenti raccolti da Federica Bertolucci:


D. – Chi è Dante Alighieri?
R. – E’ …
R. – E’ un grande poeta italiano. Ha scritto la Divina Commedia!
R.  – Lo so, ma non mi viene da dire subito… Davanti a lei non mi viene.
R. – Un poeta.
D. – Si ricorda qualcosa?
R. – No!
D. – Chi è Dante Alighieri?
R. – Il padre della lingua italiana!
R. - E’ una persona… morta…
D. – La Divina Commedia di che parla?
R. – … di Lucia? No?
D. – Ti ricordi qualcosa? Un verso?
R. – “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura, ché la retta via era smarrita”. Oppure: “La bocca levò dal fiero pasto”, il conte Ugolino. Mi è piaciuto studiarlo e lo ho letto con piacere.
R. – E’ il sommo poeta.
D. – Vi ricordate qualcosa di lui?
R. – Niente!
R. – Uno dei più grandi scrittori italiani; autore della Divina Commedia. Insomma, un patrimonio per noi.
D. – Ti ricordi qualcosa? Un verso?
R. – “Amor, ch’a nullo amato amar perdona”…
R. – Vorrei ritornare a studiarla… A casa mia c’è stata sempre la Divina Commedia!
R. – “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”. E’ grande! Ci dà la speranza e ci indica come dobbiamo vivere. Dante è la nostra anima. E’ l’essenza, è la vita. E’ il mio amore!

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