E’ la mattina del primo marzo 2011 e
Francesco Lorenzi con la sua Band – quelli di “The Sun” – sono
sotto il muro, lungo oggi oltre 725 km, che divide le colonie israeliane dal
territorio palestinese.
I The Sun sono
una rock band che
Francesco ha creato insieme ai suoi quattro amici: quattro dischi sul mercato,
una serie di date sparse nel mondo, tra Italia, Brasile e Giappone, da far gola
alle migliori rock band internazionali, nel 2004 eletti dalla critica
come la migliore
punk rock band dell’anno, i The Sun (contratto
conSony Music)
hanno svolto in questi anni un particolare
percorso che li ha portati a rivedere il senso di ciò che
stavano facendo.
E’
proprio in questa presentazione, ricostruita nella cronologia dei fatti,
che sta la
differenza con tutte le altre band che molti ragazzi come
loro mettono in piedi nel variegato universo musicale di oggi. Il gruppo è
formato da Francesco
Lorenzi (voce e chitarra), Matteo Reghelin (basso), Gianluca Menegozzo (chitarra) e Riccardo Rossi (batteria). «Abbiamo avuto un buon successo, fatto
tournée in mezzo mondo», ha raccontato Francesco in un’intervista, ma
ad un certo punto qualcosa tra i leader fondatori del gruppo,
cambia. «Era a cavallo tra il 2007 e al ritorno
da un lungo tour sentivo che avevamo perso la genuinità istintiva di una volta,
un percorso che ci stava portando a mettere in discussione la nostra
amicizia,
perché noi quattro siamo prima di tutto buoni amici. Avevamo perso la strada:
chi esagerava con l’alcol, chi desiderava solo suonare per
incontrare più ragazze possibili, chi faceva uso di droghe. Una circostanza abbastanza normale
nel panorama musicale. Però alla fine di quella tournée ci fu una vera e
propria crisi, Riccardo il batterista era devastato dall’alcol, noi altri quasi
non ci parlavamo più. In quel periodo sono entrato in crisi
profonda, ho iniziato a farmi molte domande».
Una
sera il programma della Band viene inaspettatamente sospeso e Francesco,
riluttante, viene invitato da sua madre a un gruppo di preghiera in
parrocchia. Vorrebbe andarsene ma qualcosa lo trattiene
e «…di lì a
poco tutto cambia». Francesco
è atteso dagli altri in studio, devono preparare il nuovo album.
Invece lui stravolge la sua vita, si dedica alla preghiera, alla
conoscenza del Vangelo e, improvvisamente, dopo due dischi interamente cantati
in inglese, inizia a scrivere canzoni in italiano. La vita dopo la
vita, il coraggio, l’immortalità dell’anima, la gratitudine, l’amore per Dio e
per l’umanità, la fede, sono
le tematiche che entrano nella sua mente e si propagano
nella sua scrittura, finché, dopo una fase iniziale di isolamento, riesce a
coinvolgere anche gli altri membri della band. «Così tutto è diventato più semplice, più spontaneo»,
racconta Francesco.
Nel
2013 dopo aver aperto ufficialmente l’assemblea plenaria sulle culture
giovanili del Pontificio
Consiglio della Cultura, i The Sun hanno
incontrato in udienza privata Papa
Benedetto XVI. Recentemente si sono impegnati per la
campagna di raccolta fondi “A
Natale ritorna alle origini”, promossa da Ats pro Terra Sancta (Ong
della Custodia di Terra Santa) a favore della raccolta fondi per i frati Francescani che
operano in Terra Santa, venendo incontro ai bisogni più immediati di bambini,
giovani famiglie e anziani di Betlemme e provvedendo alla mancanza di assistenza
medico-sanitaria pubblica.
Un percorso controcorrente sfidando
le mode passeggere imposte dal mondo musicale che vogliono altri percorsi
e altre strade. Strade che non portavano da nessuna parte se non ad essere
stritolati, dopo un po’, dal sistema omologante presente nel mondo artistico più “trend”.
Un percorso impegnativo che oltre al successo può portare difficoltà,
incomprensioni e anche scetticismo (come può leggersi in certi commenti sui
blog) ma se manterrà la sua formula originale potrà sempre contare su una
“sorgente di acqua viva” come potente fonte di ispirazione. Segnaliamo il
loro sito web,
la loro pagina Facebook e
il canale Youtube.
Fonte: www.uccronline.it
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